Dott.ssa Marika De Tullio, Nutrizionista

Via Salvatore Matarrese 2/13, 70100, Bari
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La BIA (Body Impedence Assessment) è un esame molto semplice e non invasivo che viene effettuato per l'analisi qualitativa e quantitativa della composizione corporea. In particolare, l'analisi misura l’impedenza – una grandezza elettrica - del corpo umano, in base alle sue capacità di condurre corrente elettrica in funzione della quantità di acqua ed elettroliti presenti. I software dedicati, attraverso algoritmi validati scientificamente, stimano dei dati numerici sull’analisi della composizione corporea tra cui in particolare: •TBW: acqua totale presente nel corpo, calcolata sulla resistenza incluso ECW ossia acqua extra-cellulare e ICW o acqua intra-cellulare; •BCM o ATM: massa cellulare corporea o massa tissutale attiva che rappresenta la parte metabolicamente attiva della massa magra, ossia quella responsabile del metabolismo basale calcolato sempre dal bioimpedenziometro; •FFM: massa libera da grasso, quindi massa magra, costituita principalmente da muscoli, acqua e ossa; •FM: massa grassa, data dal tessuto adiposo; •BCMI: indice di massa cellulare corporea che consente di valutare lo stato nutrizionale e la presenza di sarcopenia (perdita di massa muscolare). Per cui è necessario che tal valore non sia inferiore a 7 nelle donne e a 8 negli uomini; •AF: Angolo di fase. Stima la proporzione tra i volumi intra ed extra-cellulari dei fluidi: in un soggetto sano questo valore varia tra 6°-7°, mentre nelle persone muscolose può anche arrivare a 10°. Valori inferiori a 5° sono associati ad es. ad un accumulo abnorme di fluidi extra-cellulari come nei casi di importante ritenzione idrica o edema. COME SI ESEGUE L’ANALISI? Il paziente si sdraia sul lettino, gli vengono posizionati gli elettrodi su una sola mano e un solo piede, e rimane sdraiato in questa posizione per circa 10 minuti per consentire una buona ridistribuzione dei liquidi corporei. Successivamente viene effettuato l'esame che richiede solo qualche minuto. È però importante che il paziente sia almeno a digiuno da solidi e liquidi da almeno 2-5 ore, e che sia in uno stato di riposo. L’analisi è assolutamente indolore e si esegue da sdraiati. Quindi diffidate dalle bilance bioimpedenziometriche che eseguono l'analisi corporea mentre il paziente è in piedi: non sono strumenti molto efficaci e sensibili. QUANTO E’ IMPORTANTE LA BIA DURANTE LE VISITE COL NUTRIZIONISTA? È importante effettuare l’analisi bioimpedenziometrica sia durante la prima visita che nelle visite di controllo, proprio per essere in grado di valutare, prima e dopo una dieta, cosa accade alla massa grassa e alla massa magra e a tutti i parametri precedentemente citati: è necessario, infatti, che a seguito di una dieta ad esempio dimagrante, vi sia stata una perdita esclusiva di massa grassa e non di massa magra, altrimenti si incorrerebbe nel rischio di massa muscolare, fattore estremamente negativo. E tutto ciò è possibile valutarlo solo con questa analisi.

Per l'allattamento così come per la gravidanza, esistono linee guida ufficiali italiane emanate dal Ministero della Salute che prevedono di stilare un protocollo alimentare specifico: tutti i macronutrienti e micronutrienti calcolati e presenti nella dieta, saranno necessari per supportare dal punto di vista energetico e nutrizionale la donna durante l'allattamento. Ovviamente questi protocolli saranno differenti da donna a donna per grammature, gusti alimentari e stile di vita. Importanti saranno anche i consigli nutrizionali per evitare che il latte materno possa modificarsi nel sapore e per evitare che la donna e quindi il neonato, assumano alimenti considerati troppo allergizzanti e quindi controindicati in quanto ad alto rischio di reazioni immuno-mediate nel bambino.

Per la gravidanza, così come per l'allattamento, esistono linee guida ufficiali italiane emanate dal Ministero della Salute che prevedono di stilare un protocollo alimentare specifico: tutti i macronutrienti e micronutrienti calcolati e presenti nella dieta, saranno necessari per supportare dal punto di vista energetico e nutrizionale la donna durante i tre trimestri della gravidanza. In particolar modo, nel II e III trimestre di gravidanza, sarà importante aumentare man mano la quota proteica per sostenere la crescita del bambino e, in alcuni casi, si vedranno necessarie supplementazioni varie mediante determinati integratori precedentemente concordati col medico ginecologo. Ovviamente questi protocolli saranno differenti da donna a donna per grammature, gusti alimentari e stile di vita, nonchè per determinati stati patologici, come ad esempio sovrappeso e obesità o ancora in caso di diabete gestazionale: in quest'ultimo caso sarà importante e determinante la quota di carboidrati - ben calcolati in particolare per quelle donne in terapia con l'insulina - che dovranno necessariamente essere a basso indice glicemico per evitare sia i picchi glicemici che pericolose ipoglicemie. Importanti saranno anche i consigli nutrizionali, secondo linee guida ministeriali, per evitare alimenti e bevande considerati a rischio o pericolosi per una gestante, consigli su come disinfettare al meglio frutta e verdura, onde evitare tossinfezioni alimentari, nonchè consigli nutrizionali mirati in caso di nausee, vomito, stitichezza, ossia per tutte quelle condizioni molto frequenti e debilitanti per una gestante.

I protocolli per la sindrome del colon irritabile (IBS) si modificano a seconda della sintomatologia riportata dal paziente durante la visita nutrizionale. La sindrome, infatti, può caratterizzarsi da un alvo stitico o diarroico o alterno, seguito o meno da un forte senso di gonfiore addominale, crampi addominali, digestione lenta. Sarà proprio sulla base di questi sintomi che la dieta si modificherà nell'utilizzo di determinati protocolli (es. Low FODMAP); di determinati integratori e fermenti lattici per il ripristino graduale della flora intestinale e per ridurre il gonfiore addominale; di determinate fibre che aiuteranno il transito intestinale nei casi di alvo stitico; e di specifiche indicazioni e consigli nutrizionali per ridurre l'alvo diarroico e il gonfiore addominale. Ovviamente ogni dieta sarà personalizzata sulla base delle esigenze di ogni paziente, stili di vita, abitudini e gusti alimentari oltre che essere differente nelle grammature e nei fabbisogni energetici. I vari controlli mensili saranno cruciali in quanto serviranno a comprendere se il protocollo designato sia stato utile nel migliorare la sintomatologia avvertita dal paziente o se sia o meno necessario apportare ulteriori modifiche alla dieta.

Le diete per i pazienti diabetici sono generalmente accumunate da alto introito di fibre, da un basso introito di zuccheri semplici e da uno specifico introito di carboidrati complessi a basso indice glicemico, ossia carboidrati che hanno un basso impatto sulla glicemia post-prandiale onde evitare picchi glicemici e picchi insulinemici. Importante sarà anche evitare le ipoglicemie che nei pazienti diabetici sono molto pericolose. Le diete a basso indice glicemico sono diete che coadiuvano le varie terapie farmacologiche sia che queste prevedano l'utilizzo di insulina, come nei casi di diabete tipo I, sia che prevedano l'utilizzo di ipoglicemizzanti orali. In caso di terapia con insulina, la quota di carboidrati introdotta dovrà essere cacolata con precisione proprio sulla base delle unità di insulina prescritte dal medico diabetologo. Ovviamente le varie diete a basso indice glicemico saranno differenti da paziente a paziente nelle grammature e nell'introito calorico a seconda del fabbisogno energetico specifico, oltre che per gusti alimentari e stile di vita. Sono inoltre presenti in ogni dieta consigli alimentari, alimenti e integratori specifici volti proprio a ridurre la glicemia a digiuno e post-prandiale. I controlli mensili successivi saranno cruciali e fondamentali per comprendere come sia variata la glicemia prendendo visione del diario glicemico del paziente: qualora necessario, le diete possono subìre modifiche per ottenere una maggiore stabilità dei valori glicemici.

I protocolli per la disbiosi, ossia per l'alterazione della flora intestinale, si modificano a seconda della sintomatologia riportata dal paziente durante la visita nutrizionale. La disbiosi, infatti, può essere accompagnata da un'alterazione dell'alvo, da stitico a diarroico ad alterno, da un senso di fastidioso gonfiore addominale, crampi addominali, digestione lenta. Sarà proprio sulla base di questi sintomi che la dieta si modificherà nell'utilizzo di determinati protocolli (es. Low FODMAP); di determinati integratori e fermenti lattici per il ripristino graduale della flora intestinale e per ridurre il gonfiore addominale; di determinate fibre che aiuteranno il transito intestinale nei casi di alvo stitico; e di specifiche indicazioni e consigli nutrizionali per ridurre l'alvo diarroico e il gonfiore addominale. Ovviamente ogni dieta sarà personalizzata sulla base delle esigenze di ogni paziente, stili di vita, abitudini e gusti alimentari oltre che essere differente nelle grammature e nei fabbisogni energetici. I vari controlli mensili saranno cruciali in quanto serviranno a comprendere se il protocollo designato sia stato utile nel migliorare la sintomatologia avvertita dal paziente o se sia o meno necessario apportare ulteriori modifiche alla dieta.

I protocolli per le intolleranze nonchè per le allergie alimentari, saranno ovviamente differenti a seconda dell'intolleranza presentata e correttamente diagnosticata, ossia se intolleranza al lattosio o al glutine, o a seconda dell'allergia alimentare specifica e diagnosticata dal medico allergologo. Il fine di queste diete è l'eliminazione totale dell'alimento o degli alimenti verso il quale il paziente è intollerante o allergico, e che sono causa della sua sintomatologia gastrointestinale o extra-intestinale, come orticaria, dermatite, rash cutanei, cefalea ecc., nonchè di tutte le possibili cross-reazioni tra un alimento e l'altro o tra un alimento e determinati farmaci o integratori assunti, che possono esacerbare la sintomatologia a carico del paziente. Ovviamente ogni dieta di esclusione di un determinato alimento o classe di alimenti, verrà consegnata solo in caso di intolleranze e allergie correttamente diagnosticate con test specifici e validati secondo indicazioni del medico allergologo.

Le diete vegane sono diete che rispecchiano appieno lo stile di vita e l'etica del paziente che decide di approcciarsi a questa alimentazione. Compito del nutrizionista è cercare di fornire al paziente vegano tutti i macronutrienti e micronutrienti necessari dal mondo vegetale e tali da soddisfare le sue esigenze nutrizionali ed energetiche, onde evitare stati carenziali che nel lungo periodo possono risultare pericolosi per la salute. A tal proposito saranno indicati determinati integratori necessari per preservare la salute del paziente e che andranno a coadiuvare l'alimentazione vegana come ad esempio la vitamina D ed il calcio, omega-3, ferro, vitamina B12 ecc. Importante sarà il calcolo del corretto apporto proteico dalle fonti alimentari vegetali poichè dovrà essere in grado di sostenere la massa muscolare del paziente calcolata mediante bioimpedenziometria durante la visita nutrizionale. Per questo motivo, i controlli risulteranno fondamentali per capire se il paziente possa manifestare un calo della massa muscolare o stati carenziali a cui porre subito rimedio migliorando la sua alimentazione e aggiungendo ulteriori integratori specifici. La quota calorica e le grammature nonchè la tipologia di alimenti proposta, sarà ovviamente differente da paziente a paziente a seconda delle sue esigenze specifiche e a seconda del suo fabbisogno energetico.

Le diete vegetariane sono diete che rispecchiano appieno lo stile di vita e l'etica del paziente che decide di approcciarsi a questo tipo di alimentazione. Compito del nutrizionista è cercare di fornire al paziente tutti i macronutrienti e micronutrienti necessari dal mondo vegetale e tali da soddisfare le sue esigenze nutrizionali ed energetiche, onde evitare stati carenziali che nel lungo periodo possono risultare pericolosi per la salute. A tal proposito saranno indicati determinati integratori necessari per preservare la salute del paziente e che andranno a coadiuvare l'alimentazione vegetariana ed ogni sua declinazione, come ad esempio la vitamina D ed il calcio, omega-3, ferro, vitamina B12 ecc. Importante sarà il calcolo del corretto apporto proteico dalle fonti alimentari vegetali poichè dovrà essere in grado di sostenere la massa muscolare del paziente calcolata mediante bioimpedenziometria durante la visita nutrizionale. Per questo motivo, i controlli risulteranno fondamentali per capire se il paziente possa manifestare un calo della massa muscolare o stati carenziali a cui porre subito rimedio migliorando la sua alimentazione e aggiungendo ulteriori integratori specifici. La quota calorica e le grammature nonchè la tipologia di alimenti proposta, sarà ovviamente differente da paziente a paziente a seconda delle sue esigenze specifiche e a seconda del suo fabbisogno energetico.

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La BIA (Body Impedence Assessment) è un esame molto semplice e non invasivo che viene effettuato per l'analisi qualitativa e quantitativa della composizione corporea. In particolare, l'analisi misura l’impedenza – una grandezza elettrica - del corpo umano, in base alle sue capacità di condurre corrente elettrica in funzione della quantità di acqua ed elettroliti presenti. I software dedicati, attraverso algoritmi validati scientificamente, stimano dei dati numerici sull’analisi della composizione corporea tra cui in particolare: •TBW: acqua totale presente nel corpo, calcolata sulla resistenza incluso ECW ossia acqua extra-cellulare e ICW o acqua intra-cellulare; •BCM o ATM: massa cellulare corporea o massa tissutale attiva che rappresenta la parte metabolicamente attiva della massa magra, ossia quella responsabile del metabolismo basale calcolato sempre dal bioimpedenziometro; •FFM: massa libera da grasso, quindi massa magra, costituita principalmente da muscoli, acqua e ossa; •FM: massa grassa, data dal tessuto adiposo; •BCMI: indice di massa cellulare corporea che consente di valutare lo stato nutrizionale e la presenza di sarcopenia (perdita di massa muscolare). Per cui è necessario che tal valore non sia inferiore a 7 nelle donne e a 8 negli uomini; •AF: Angolo di fase. Stima la proporzione tra i volumi intra ed extra-cellulari dei fluidi: in un soggetto sano questo valore varia tra 6°-7°, mentre nelle persone muscolose può anche arrivare a 10°. Valori inferiori a 5° sono associati ad es. ad un accumulo abnorme di fluidi extra-cellulari come nei casi di importante ritenzione idrica o edema. COME SI ESEGUE L’ANALISI? Il paziente si sdraia sul lettino, gli vengono posizionati gli elettrodi su una sola mano e un solo piede, e rimane sdraiato in questa posizione per circa 10 minuti per consentire una buona ridistribuzione dei liquidi corporei. Successivamente viene effettuato l'esame che richiede solo qualche minuto. È però importante che il paziente sia almeno a digiuno da solidi e liquidi da almeno 2-5 ore, e che sia in uno stato di riposo. L’analisi è assolutamente indolore e si esegue da sdraiati. Quindi diffidate dalle bilance bioimpedenziometriche che eseguono l'analisi corporea mentre il paziente è in piedi: non sono strumenti molto efficaci e sensibili. QUANTO E’ IMPORTANTE LA BIA DURANTE LE VISITE COL NUTRIZIONISTA? È importante effettuare l’analisi bioimpedenziometrica sia durante la prima visita che nelle visite di controllo, proprio per essere in grado di valutare, prima e dopo una dieta, cosa accade alla massa grassa e alla massa magra e a tutti i parametri precedentemente citati: è necessario, infatti, che a seguito di una dieta ad esempio dimagrante, vi sia stata una perdita esclusiva di massa grassa e non di massa magra, altrimenti si incorrerebbe nel rischio di massa muscolare, fattore estremamente negativo. E tutto ciò è possibile valutarlo solo con questa analisi.

Per l'allattamento così come per la gravidanza, esistono linee guida ufficiali italiane emanate dal Ministero della Salute che prevedono di stilare un protocollo alimentare specifico: tutti i macronutrienti e micronutrienti calcolati e presenti nella dieta, saranno necessari per supportare dal punto di vista energetico e nutrizionale la donna durante l'allattamento. Ovviamente questi protocolli saranno differenti da donna a donna per grammature, gusti alimentari e stile di vita. Importanti saranno anche i consigli nutrizionali per evitare che il latte materno possa modificarsi nel sapore e per evitare che la donna e quindi il neonato, assumano alimenti considerati troppo allergizzanti e quindi controindicati in quanto ad alto rischio di reazioni immuno-mediate nel bambino.

Per la gravidanza, così come per l'allattamento, esistono linee guida ufficiali italiane emanate dal Ministero della Salute che prevedono di stilare un protocollo alimentare specifico: tutti i macronutrienti e micronutrienti calcolati e presenti nella dieta, saranno necessari per supportare dal punto di vista energetico e nutrizionale la donna durante i tre trimestri della gravidanza. In particolar modo, nel II e III trimestre di gravidanza, sarà importante aumentare man mano la quota proteica per sostenere la crescita del bambino e, in alcuni casi, si vedranno necessarie supplementazioni varie mediante determinati integratori precedentemente concordati col medico ginecologo. Ovviamente questi protocolli saranno differenti da donna a donna per grammature, gusti alimentari e stile di vita, nonchè per determinati stati patologici, come ad esempio sovrappeso e obesità o ancora in caso di diabete gestazionale: in quest'ultimo caso sarà importante e determinante la quota di carboidrati - ben calcolati in particolare per quelle donne in terapia con l'insulina - che dovranno necessariamente essere a basso indice glicemico per evitare sia i picchi glicemici che pericolose ipoglicemie. Importanti saranno anche i consigli nutrizionali, secondo linee guida ministeriali, per evitare alimenti e bevande considerati a rischio o pericolosi per una gestante, consigli su come disinfettare al meglio frutta e verdura, onde evitare tossinfezioni alimentari, nonchè consigli nutrizionali mirati in caso di nausee, vomito, stitichezza, ossia per tutte quelle condizioni molto frequenti e debilitanti per una gestante.

I protocolli per la sindrome del colon irritabile (IBS) si modificano a seconda della sintomatologia riportata dal paziente durante la visita nutrizionale. La sindrome, infatti, può caratterizzarsi da un alvo stitico o diarroico o alterno, seguito o meno da un forte senso di gonfiore addominale, crampi addominali, digestione lenta. Sarà proprio sulla base di questi sintomi che la dieta si modificherà nell'utilizzo di determinati protocolli (es. Low FODMAP); di determinati integratori e fermenti lattici per il ripristino graduale della flora intestinale e per ridurre il gonfiore addominale; di determinate fibre che aiuteranno il transito intestinale nei casi di alvo stitico; e di specifiche indicazioni e consigli nutrizionali per ridurre l'alvo diarroico e il gonfiore addominale. Ovviamente ogni dieta sarà personalizzata sulla base delle esigenze di ogni paziente, stili di vita, abitudini e gusti alimentari oltre che essere differente nelle grammature e nei fabbisogni energetici. I vari controlli mensili saranno cruciali in quanto serviranno a comprendere se il protocollo designato sia stato utile nel migliorare la sintomatologia avvertita dal paziente o se sia o meno necessario apportare ulteriori modifiche alla dieta.

Le diete per i pazienti diabetici sono generalmente accumunate da alto introito di fibre, da un basso introito di zuccheri semplici e da uno specifico introito di carboidrati complessi a basso indice glicemico, ossia carboidrati che hanno un basso impatto sulla glicemia post-prandiale onde evitare picchi glicemici e picchi insulinemici. Importante sarà anche evitare le ipoglicemie che nei pazienti diabetici sono molto pericolose. Le diete a basso indice glicemico sono diete che coadiuvano le varie terapie farmacologiche sia che queste prevedano l'utilizzo di insulina, come nei casi di diabete tipo I, sia che prevedano l'utilizzo di ipoglicemizzanti orali. In caso di terapia con insulina, la quota di carboidrati introdotta dovrà essere cacolata con precisione proprio sulla base delle unità di insulina prescritte dal medico diabetologo. Ovviamente le varie diete a basso indice glicemico saranno differenti da paziente a paziente nelle grammature e nell'introito calorico a seconda del fabbisogno energetico specifico, oltre che per gusti alimentari e stile di vita. Sono inoltre presenti in ogni dieta consigli alimentari, alimenti e integratori specifici volti proprio a ridurre la glicemia a digiuno e post-prandiale. I controlli mensili successivi saranno cruciali e fondamentali per comprendere come sia variata la glicemia prendendo visione del diario glicemico del paziente: qualora necessario, le diete possono subìre modifiche per ottenere una maggiore stabilità dei valori glicemici.

I protocolli per la disbiosi, ossia per l'alterazione della flora intestinale, si modificano a seconda della sintomatologia riportata dal paziente durante la visita nutrizionale. La disbiosi, infatti, può essere accompagnata da un'alterazione dell'alvo, da stitico a diarroico ad alterno, da un senso di fastidioso gonfiore addominale, crampi addominali, digestione lenta. Sarà proprio sulla base di questi sintomi che la dieta si modificherà nell'utilizzo di determinati protocolli (es. Low FODMAP); di determinati integratori e fermenti lattici per il ripristino graduale della flora intestinale e per ridurre il gonfiore addominale; di determinate fibre che aiuteranno il transito intestinale nei casi di alvo stitico; e di specifiche indicazioni e consigli nutrizionali per ridurre l'alvo diarroico e il gonfiore addominale. Ovviamente ogni dieta sarà personalizzata sulla base delle esigenze di ogni paziente, stili di vita, abitudini e gusti alimentari oltre che essere differente nelle grammature e nei fabbisogni energetici. I vari controlli mensili saranno cruciali in quanto serviranno a comprendere se il protocollo designato sia stato utile nel migliorare la sintomatologia avvertita dal paziente o se sia o meno necessario apportare ulteriori modifiche alla dieta.

I protocolli per le intolleranze nonchè per le allergie alimentari, saranno ovviamente differenti a seconda dell'intolleranza presentata e correttamente diagnosticata, ossia se intolleranza al lattosio o al glutine, o a seconda dell'allergia alimentare specifica e diagnosticata dal medico allergologo. Il fine di queste diete è l'eliminazione totale dell'alimento o degli alimenti verso il quale il paziente è intollerante o allergico, e che sono causa della sua sintomatologia gastrointestinale o extra-intestinale, come orticaria, dermatite, rash cutanei, cefalea ecc., nonchè di tutte le possibili cross-reazioni tra un alimento e l'altro o tra un alimento e determinati farmaci o integratori assunti, che possono esacerbare la sintomatologia a carico del paziente. Ovviamente ogni dieta di esclusione di un determinato alimento o classe di alimenti, verrà consegnata solo in caso di intolleranze e allergie correttamente diagnosticate con test specifici e validati secondo indicazioni del medico allergologo.

Le diete vegane sono diete che rispecchiano appieno lo stile di vita e l'etica del paziente che decide di approcciarsi a questa alimentazione. Compito del nutrizionista è cercare di fornire al paziente vegano tutti i macronutrienti e micronutrienti necessari dal mondo vegetale e tali da soddisfare le sue esigenze nutrizionali ed energetiche, onde evitare stati carenziali che nel lungo periodo possono risultare pericolosi per la salute. A tal proposito saranno indicati determinati integratori necessari per preservare la salute del paziente e che andranno a coadiuvare l'alimentazione vegana come ad esempio la vitamina D ed il calcio, omega-3, ferro, vitamina B12 ecc. Importante sarà il calcolo del corretto apporto proteico dalle fonti alimentari vegetali poichè dovrà essere in grado di sostenere la massa muscolare del paziente calcolata mediante bioimpedenziometria durante la visita nutrizionale. Per questo motivo, i controlli risulteranno fondamentali per capire se il paziente possa manifestare un calo della massa muscolare o stati carenziali a cui porre subito rimedio migliorando la sua alimentazione e aggiungendo ulteriori integratori specifici. La quota calorica e le grammature nonchè la tipologia di alimenti proposta, sarà ovviamente differente da paziente a paziente a seconda delle sue esigenze specifiche e a seconda del suo fabbisogno energetico.

Le diete vegetariane sono diete che rispecchiano appieno lo stile di vita e l'etica del paziente che decide di approcciarsi a questo tipo di alimentazione. Compito del nutrizionista è cercare di fornire al paziente tutti i macronutrienti e micronutrienti necessari dal mondo vegetale e tali da soddisfare le sue esigenze nutrizionali ed energetiche, onde evitare stati carenziali che nel lungo periodo possono risultare pericolosi per la salute. A tal proposito saranno indicati determinati integratori necessari per preservare la salute del paziente e che andranno a coadiuvare l'alimentazione vegetariana ed ogni sua declinazione, come ad esempio la vitamina D ed il calcio, omega-3, ferro, vitamina B12 ecc. Importante sarà il calcolo del corretto apporto proteico dalle fonti alimentari vegetali poichè dovrà essere in grado di sostenere la massa muscolare del paziente calcolata mediante bioimpedenziometria durante la visita nutrizionale. Per questo motivo, i controlli risulteranno fondamentali per capire se il paziente possa manifestare un calo della massa muscolare o stati carenziali a cui porre subito rimedio migliorando la sua alimentazione e aggiungendo ulteriori integratori specifici. La quota calorica e le grammature nonchè la tipologia di alimenti proposta, sarà ovviamente differente da paziente a paziente a seconda delle sue esigenze specifiche e a seconda del suo fabbisogno energetico.

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QUESTA E' UNA PRE CONSULENZA ONLINE ATTA A CONOSCERE IL PAZIENTE E A CONDIVIDERE INSIEME GLI OBIETTIVI. La pre-consulenza online è importante per il paziente affinchè non solo possa esporre quelle che sono le sue esigenze ed i suoi obiettivi in termini nutrizionali ma soprattutto per un fine prettamente conoscitivo col professionista, in modo da avere un confronto diretto e immediato su quella che sarà la prima visita online ed i successivi controlli, il percorso nutrizionale, la tipologia di dieta che potrebbe essere maggiormente idonea, e su quello che sarà il mio supporto durante il percorso stesso. Avere sin da subito delle linee guida, direttive e consigli nutrizionali, è il giusto modo per approcciarsi al concetto di dieta.

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La BIA (Body Impedence Assessment) è un esame molto semplice e non invasivo che viene effettuato per l'analisi qualitativa e quantitativa della composizione corporea. In particolare, l'analisi misura l’impedenza – una grandezza elettrica - del corpo umano, in base alle sue capacità di condurre corrente elettrica in funzione della quantità di acqua ed elettroliti presenti. I software dedicati, attraverso algoritmi validati scientificamente, stimano dei dati numerici sull’analisi della composizione corporea tra cui in particolare: •TBW: acqua totale presente nel corpo, calcolata sulla resistenza incluso ECW ossia acqua extra-cellulare e ICW o acqua intra-cellulare; •BCM o ATM: massa cellulare corporea o massa tissutale attiva che rappresenta la parte metabolicamente attiva della massa magra, ossia quella responsabile del metabolismo basale calcolato sempre dal bioimpedenziometro; •FFM: massa libera da grasso, quindi massa magra, costituita principalmente da muscoli, acqua e ossa; •FM: massa grassa, data dal tessuto adiposo; •BCMI: indice di massa cellulare corporea che consente di valutare lo stato nutrizionale e la presenza di sarcopenia (perdita di massa muscolare). Per cui è necessario che tal valore non sia inferiore a 7 nelle donne e a 8 negli uomini; •AF: Angolo di fase. Stima la proporzione tra i volumi intra ed extra-cellulari dei fluidi: in un soggetto sano questo valore varia tra 6°-7°, mentre nelle persone muscolose può anche arrivare a 10°. Valori inferiori a 5° sono associati ad es. ad un accumulo abnorme di fluidi extra-cellulari come nei casi di importante ritenzione idrica o edema. COME SI ESEGUE L’ANALISI? Il paziente si sdraia sul lettino, gli vengono posizionati gli elettrodi su una sola mano e un solo piede, e rimane sdraiato in questa posizione per circa 10 minuti per consentire una buona ridistribuzione dei liquidi corporei. Successivamente viene effettuato l'esame che richiede solo qualche minuto. È però importante che il paziente sia almeno a digiuno da solidi e liquidi da almeno 2-5 ore, e che sia in uno stato di riposo. L’analisi è assolutamente indolore e si esegue da sdraiati. Quindi diffidate dalle bilance bioimpedenziometriche che eseguono l'analisi corporea mentre il paziente è in piedi: non sono strumenti molto efficaci e sensibili. QUANTO E’ IMPORTANTE LA BIA DURANTE LE VISITE COL NUTRIZIONISTA? È importante effettuare l’analisi bioimpedenziometrica sia durante la prima visita che nelle visite di controllo, proprio per essere in grado di valutare, prima e dopo una dieta, cosa accade alla massa grassa e alla massa magra e a tutti i parametri precedentemente citati: è necessario, infatti, che a seguito di una dieta ad esempio dimagrante, vi sia stata una perdita esclusiva di massa grassa e non di massa magra, altrimenti si incorrerebbe nel rischio di massa muscolare, fattore estremamente negativo. E tutto ciò è possibile valutarlo solo con questa analisi.

Per l'allattamento così come per la gravidanza, esistono linee guida ufficiali italiane emanate dal Ministero della Salute che prevedono di stilare un protocollo alimentare specifico: tutti i macronutrienti e micronutrienti calcolati e presenti nella dieta, saranno necessari per supportare dal punto di vista energetico e nutrizionale la donna durante l'allattamento. Ovviamente questi protocolli saranno differenti da donna a donna per grammature, gusti alimentari e stile di vita. Importanti saranno anche i consigli nutrizionali per evitare che il latte materno possa modificarsi nel sapore e per evitare che la donna e quindi il neonato, assumano alimenti considerati troppo allergizzanti e quindi controindicati in quanto ad alto rischio di reazioni immuno-mediate nel bambino.

Per la gravidanza, così come per l'allattamento, esistono linee guida ufficiali italiane emanate dal Ministero della Salute che prevedono di stilare un protocollo alimentare specifico: tutti i macronutrienti e micronutrienti calcolati e presenti nella dieta, saranno necessari per supportare dal punto di vista energetico e nutrizionale la donna durante i tre trimestri della gravidanza. In particolar modo, nel II e III trimestre di gravidanza, sarà importante aumentare man mano la quota proteica per sostenere la crescita del bambino e, in alcuni casi, si vedranno necessarie supplementazioni varie mediante determinati integratori precedentemente concordati col medico ginecologo. Ovviamente questi protocolli saranno differenti da donna a donna per grammature, gusti alimentari e stile di vita, nonchè per determinati stati patologici, come ad esempio sovrappeso e obesità o ancora in caso di diabete gestazionale: in quest'ultimo caso sarà importante e determinante la quota di carboidrati - ben calcolati in particolare per quelle donne in terapia con l'insulina - che dovranno necessariamente essere a basso indice glicemico per evitare sia i picchi glicemici che pericolose ipoglicemie. Importanti saranno anche i consigli nutrizionali, secondo linee guida ministeriali, per evitare alimenti e bevande considerati a rischio o pericolosi per una gestante, consigli su come disinfettare al meglio frutta e verdura, onde evitare tossinfezioni alimentari, nonchè consigli nutrizionali mirati in caso di nausee, vomito, stitichezza, ossia per tutte quelle condizioni molto frequenti e debilitanti per una gestante.

I protocolli per la sindrome del colon irritabile (IBS) si modificano a seconda della sintomatologia riportata dal paziente durante la visita nutrizionale. La sindrome, infatti, può caratterizzarsi da un alvo stitico o diarroico o alterno, seguito o meno da un forte senso di gonfiore addominale, crampi addominali, digestione lenta. Sarà proprio sulla base di questi sintomi che la dieta si modificherà nell'utilizzo di determinati protocolli (es. Low FODMAP); di determinati integratori e fermenti lattici per il ripristino graduale della flora intestinale e per ridurre il gonfiore addominale; di determinate fibre che aiuteranno il transito intestinale nei casi di alvo stitico; e di specifiche indicazioni e consigli nutrizionali per ridurre l'alvo diarroico e il gonfiore addominale. Ovviamente ogni dieta sarà personalizzata sulla base delle esigenze di ogni paziente, stili di vita, abitudini e gusti alimentari oltre che essere differente nelle grammature e nei fabbisogni energetici. I vari controlli mensili saranno cruciali in quanto serviranno a comprendere se il protocollo designato sia stato utile nel migliorare la sintomatologia avvertita dal paziente o se sia o meno necessario apportare ulteriori modifiche alla dieta.

Le diete per i pazienti diabetici sono generalmente accumunate da alto introito di fibre, da un basso introito di zuccheri semplici e da uno specifico introito di carboidrati complessi a basso indice glicemico, ossia carboidrati che hanno un basso impatto sulla glicemia post-prandiale onde evitare picchi glicemici e picchi insulinemici. Importante sarà anche evitare le ipoglicemie che nei pazienti diabetici sono molto pericolose. Le diete a basso indice glicemico sono diete che coadiuvano le varie terapie farmacologiche sia che queste prevedano l'utilizzo di insulina, come nei casi di diabete tipo I, sia che prevedano l'utilizzo di ipoglicemizzanti orali. In caso di terapia con insulina, la quota di carboidrati introdotta dovrà essere cacolata con precisione proprio sulla base delle unità di insulina prescritte dal medico diabetologo. Ovviamente le varie diete a basso indice glicemico saranno differenti da paziente a paziente nelle grammature e nell'introito calorico a seconda del fabbisogno energetico specifico, oltre che per gusti alimentari e stile di vita. Sono inoltre presenti in ogni dieta consigli alimentari, alimenti e integratori specifici volti proprio a ridurre la glicemia a digiuno e post-prandiale. I controlli mensili successivi saranno cruciali e fondamentali per comprendere come sia variata la glicemia prendendo visione del diario glicemico del paziente: qualora necessario, le diete possono subìre modifiche per ottenere una maggiore stabilità dei valori glicemici.

I protocolli per la disbiosi, ossia per l'alterazione della flora intestinale, si modificano a seconda della sintomatologia riportata dal paziente durante la visita nutrizionale. La disbiosi, infatti, può essere accompagnata da un'alterazione dell'alvo, da stitico a diarroico ad alterno, da un senso di fastidioso gonfiore addominale, crampi addominali, digestione lenta. Sarà proprio sulla base di questi sintomi che la dieta si modificherà nell'utilizzo di determinati protocolli (es. Low FODMAP); di determinati integratori e fermenti lattici per il ripristino graduale della flora intestinale e per ridurre il gonfiore addominale; di determinate fibre che aiuteranno il transito intestinale nei casi di alvo stitico; e di specifiche indicazioni e consigli nutrizionali per ridurre l'alvo diarroico e il gonfiore addominale. Ovviamente ogni dieta sarà personalizzata sulla base delle esigenze di ogni paziente, stili di vita, abitudini e gusti alimentari oltre che essere differente nelle grammature e nei fabbisogni energetici. I vari controlli mensili saranno cruciali in quanto serviranno a comprendere se il protocollo designato sia stato utile nel migliorare la sintomatologia avvertita dal paziente o se sia o meno necessario apportare ulteriori modifiche alla dieta.

I protocolli per le intolleranze nonchè per le allergie alimentari, saranno ovviamente differenti a seconda dell'intolleranza presentata e correttamente diagnosticata, ossia se intolleranza al lattosio o al glutine, o a seconda dell'allergia alimentare specifica e diagnosticata dal medico allergologo. Il fine di queste diete è l'eliminazione totale dell'alimento o degli alimenti verso il quale il paziente è intollerante o allergico, e che sono causa della sua sintomatologia gastrointestinale o extra-intestinale, come orticaria, dermatite, rash cutanei, cefalea ecc., nonchè di tutte le possibili cross-reazioni tra un alimento e l'altro o tra un alimento e determinati farmaci o integratori assunti, che possono esacerbare la sintomatologia a carico del paziente. Ovviamente ogni dieta di esclusione di un determinato alimento o classe di alimenti, verrà consegnata solo in caso di intolleranze e allergie correttamente diagnosticate con test specifici e validati secondo indicazioni del medico allergologo.

Le diete vegane sono diete che rispecchiano appieno lo stile di vita e l'etica del paziente che decide di approcciarsi a questa alimentazione. Compito del nutrizionista è cercare di fornire al paziente vegano tutti i macronutrienti e micronutrienti necessari dal mondo vegetale e tali da soddisfare le sue esigenze nutrizionali ed energetiche, onde evitare stati carenziali che nel lungo periodo possono risultare pericolosi per la salute. A tal proposito saranno indicati determinati integratori necessari per preservare la salute del paziente e che andranno a coadiuvare l'alimentazione vegana come ad esempio la vitamina D ed il calcio, omega-3, ferro, vitamina B12 ecc. Importante sarà il calcolo del corretto apporto proteico dalle fonti alimentari vegetali poichè dovrà essere in grado di sostenere la massa muscolare del paziente calcolata mediante bioimpedenziometria durante la visita nutrizionale. Per questo motivo, i controlli risulteranno fondamentali per capire se il paziente possa manifestare un calo della massa muscolare o stati carenziali a cui porre subito rimedio migliorando la sua alimentazione e aggiungendo ulteriori integratori specifici. La quota calorica e le grammature nonchè la tipologia di alimenti proposta, sarà ovviamente differente da paziente a paziente a seconda delle sue esigenze specifiche e a seconda del suo fabbisogno energetico.

Le diete vegetariane sono diete che rispecchiano appieno lo stile di vita e l'etica del paziente che decide di approcciarsi a questo tipo di alimentazione. Compito del nutrizionista è cercare di fornire al paziente tutti i macronutrienti e micronutrienti necessari dal mondo vegetale e tali da soddisfare le sue esigenze nutrizionali ed energetiche, onde evitare stati carenziali che nel lungo periodo possono risultare pericolosi per la salute. A tal proposito saranno indicati determinati integratori necessari per preservare la salute del paziente e che andranno a coadiuvare l'alimentazione vegetariana ed ogni sua declinazione, come ad esempio la vitamina D ed il calcio, omega-3, ferro, vitamina B12 ecc. Importante sarà il calcolo del corretto apporto proteico dalle fonti alimentari vegetali poichè dovrà essere in grado di sostenere la massa muscolare del paziente calcolata mediante bioimpedenziometria durante la visita nutrizionale. Per questo motivo, i controlli risulteranno fondamentali per capire se il paziente possa manifestare un calo della massa muscolare o stati carenziali a cui porre subito rimedio migliorando la sua alimentazione e aggiungendo ulteriori integratori specifici. La quota calorica e le grammature nonchè la tipologia di alimenti proposta, sarà ovviamente differente da paziente a paziente a seconda delle sue esigenze specifiche e a seconda del suo fabbisogno energetico.

La BIA (Body Impedence Assessment) è un esame molto semplice e non invasivo che viene effettuato per l'analisi qualitativa e quantitativa della composizione corporea. In particolare, l'analisi misura l’impedenza – una grandezza elettrica - del corpo umano, in base alle sue capacità di condurre corrente elettrica in funzione della quantità di acqua ed elettroliti presenti. I software dedicati, attraverso algoritmi validati scientificamente, stimano dei dati numerici sull’analisi della composizione corporea tra cui in particolare: •TBW: acqua totale presente nel corpo, calcolata sulla resistenza incluso ECW ossia acqua extra-cellulare e ICW o acqua intra-cellulare; •BCM o ATM: massa cellulare corporea o massa tissutale attiva che rappresenta la parte metabolicamente attiva della massa magra, ossia quella responsabile del metabolismo basale calcolato sempre dal bioimpedenziometro; •FFM: massa libera da grasso, quindi massa magra, costituita principalmente da muscoli, acqua e ossa; •FM: massa grassa, data dal tessuto adiposo; •BCMI: indice di massa cellulare corporea che consente di valutare lo stato nutrizionale e la presenza di sarcopenia (perdita di massa muscolare). Per cui è necessario che tal valore non sia inferiore a 7 nelle donne e a 8 negli uomini; •AF: Angolo di fase. Stima la proporzione tra i volumi intra ed extra-cellulari dei fluidi: in un soggetto sano questo valore varia tra 6°-7°, mentre nelle persone muscolose può anche arrivare a 10°. Valori inferiori a 5° sono associati ad es. ad un accumulo abnorme di fluidi extra-cellulari come nei casi di importante ritenzione idrica o edema. COME SI ESEGUE L’ANALISI? Il paziente si sdraia sul lettino, gli vengono posizionati gli elettrodi su una sola mano e un solo piede, e rimane sdraiato in questa posizione per circa 10 minuti per consentire una buona ridistribuzione dei liquidi corporei. Successivamente viene effettuato l'esame che richiede solo qualche minuto. È però importante che il paziente sia almeno a digiuno da solidi e liquidi da almeno 2-5 ore, e che sia in uno stato di riposo. L’analisi è assolutamente indolore e si esegue da sdraiati. Quindi diffidate dalle bilance bioimpedenziometriche che eseguono l'analisi corporea mentre il paziente è in piedi: non sono strumenti molto efficaci e sensibili. QUANTO E’ IMPORTANTE LA BIA DURANTE LE VISITE COL NUTRIZIONISTA? È importante effettuare l’analisi bioimpedenziometrica sia durante la prima visita che nelle visite di controllo, proprio per essere in grado di valutare, prima e dopo una dieta, cosa accade alla massa grassa e alla massa magra e a tutti i parametri precedentemente citati: è necessario, infatti, che a seguito di una dieta ad esempio dimagrante, vi sia stata una perdita esclusiva di massa grassa e non di massa magra, altrimenti si incorrerebbe nel rischio di massa muscolare, fattore estremamente negativo. E tutto ciò è possibile valutarlo solo con questa analisi.

Per l'allattamento così come per la gravidanza, esistono linee guida ufficiali italiane emanate dal Ministero della Salute che prevedono di stilare un protocollo alimentare specifico: tutti i macronutrienti e micronutrienti calcolati e presenti nella dieta, saranno necessari per supportare dal punto di vista energetico e nutrizionale la donna durante l'allattamento. Ovviamente questi protocolli saranno differenti da donna a donna per grammature, gusti alimentari e stile di vita. Importanti saranno anche i consigli nutrizionali per evitare che il latte materno possa modificarsi nel sapore e per evitare che la donna e quindi il neonato, assumano alimenti considerati troppo allergizzanti e quindi controindicati in quanto ad alto rischio di reazioni immuno-mediate nel bambino.

Per la gravidanza, così come per l'allattamento, esistono linee guida ufficiali italiane emanate dal Ministero della Salute che prevedono di stilare un protocollo alimentare specifico: tutti i macronutrienti e micronutrienti calcolati e presenti nella dieta, saranno necessari per supportare dal punto di vista energetico e nutrizionale la donna durante i tre trimestri della gravidanza. In particolar modo, nel II e III trimestre di gravidanza, sarà importante aumentare man mano la quota proteica per sostenere la crescita del bambino e, in alcuni casi, si vedranno necessarie supplementazioni varie mediante determinati integratori precedentemente concordati col medico ginecologo. Ovviamente questi protocolli saranno differenti da donna a donna per grammature, gusti alimentari e stile di vita, nonchè per determinati stati patologici, come ad esempio sovrappeso e obesità o ancora in caso di diabete gestazionale: in quest'ultimo caso sarà importante e determinante la quota di carboidrati - ben calcolati in particolare per quelle donne in terapia con l'insulina - che dovranno necessariamente essere a basso indice glicemico per evitare sia i picchi glicemici che pericolose ipoglicemie. Importanti saranno anche i consigli nutrizionali, secondo linee guida ministeriali, per evitare alimenti e bevande considerati a rischio o pericolosi per una gestante, consigli su come disinfettare al meglio frutta e verdura, onde evitare tossinfezioni alimentari, nonchè consigli nutrizionali mirati in caso di nausee, vomito, stitichezza, ossia per tutte quelle condizioni molto frequenti e debilitanti per una gestante.

I protocolli per la sindrome del colon irritabile (IBS) si modificano a seconda della sintomatologia riportata dal paziente durante la visita nutrizionale. La sindrome, infatti, può caratterizzarsi da un alvo stitico o diarroico o alterno, seguito o meno da un forte senso di gonfiore addominale, crampi addominali, digestione lenta. Sarà proprio sulla base di questi sintomi che la dieta si modificherà nell'utilizzo di determinati protocolli (es. Low FODMAP); di determinati integratori e fermenti lattici per il ripristino graduale della flora intestinale e per ridurre il gonfiore addominale; di determinate fibre che aiuteranno il transito intestinale nei casi di alvo stitico; e di specifiche indicazioni e consigli nutrizionali per ridurre l'alvo diarroico e il gonfiore addominale. Ovviamente ogni dieta sarà personalizzata sulla base delle esigenze di ogni paziente, stili di vita, abitudini e gusti alimentari oltre che essere differente nelle grammature e nei fabbisogni energetici. I vari controlli mensili saranno cruciali in quanto serviranno a comprendere se il protocollo designato sia stato utile nel migliorare la sintomatologia avvertita dal paziente o se sia o meno necessario apportare ulteriori modifiche alla dieta.

Le diete per i pazienti diabetici sono generalmente accumunate da alto introito di fibre, da un basso introito di zuccheri semplici e da uno specifico introito di carboidrati complessi a basso indice glicemico, ossia carboidrati che hanno un basso impatto sulla glicemia post-prandiale onde evitare picchi glicemici e picchi insulinemici. Importante sarà anche evitare le ipoglicemie che nei pazienti diabetici sono molto pericolose. Le diete a basso indice glicemico sono diete che coadiuvano le varie terapie farmacologiche sia che queste prevedano l'utilizzo di insulina, come nei casi di diabete tipo I, sia che prevedano l'utilizzo di ipoglicemizzanti orali. In caso di terapia con insulina, la quota di carboidrati introdotta dovrà essere cacolata con precisione proprio sulla base delle unità di insulina prescritte dal medico diabetologo. Ovviamente le varie diete a basso indice glicemico saranno differenti da paziente a paziente nelle grammature e nell'introito calorico a seconda del fabbisogno energetico specifico, oltre che per gusti alimentari e stile di vita. Sono inoltre presenti in ogni dieta consigli alimentari, alimenti e integratori specifici volti proprio a ridurre la glicemia a digiuno e post-prandiale. I controlli mensili successivi saranno cruciali e fondamentali per comprendere come sia variata la glicemia prendendo visione del diario glicemico del paziente: qualora necessario, le diete possono subìre modifiche per ottenere una maggiore stabilità dei valori glicemici.

I protocolli per la disbiosi, ossia per l'alterazione della flora intestinale, si modificano a seconda della sintomatologia riportata dal paziente durante la visita nutrizionale. La disbiosi, infatti, può essere accompagnata da un'alterazione dell'alvo, da stitico a diarroico ad alterno, da un senso di fastidioso gonfiore addominale, crampi addominali, digestione lenta. Sarà proprio sulla base di questi sintomi che la dieta si modificherà nell'utilizzo di determinati protocolli (es. Low FODMAP); di determinati integratori e fermenti lattici per il ripristino graduale della flora intestinale e per ridurre il gonfiore addominale; di determinate fibre che aiuteranno il transito intestinale nei casi di alvo stitico; e di specifiche indicazioni e consigli nutrizionali per ridurre l'alvo diarroico e il gonfiore addominale. Ovviamente ogni dieta sarà personalizzata sulla base delle esigenze di ogni paziente, stili di vita, abitudini e gusti alimentari oltre che essere differente nelle grammature e nei fabbisogni energetici. I vari controlli mensili saranno cruciali in quanto serviranno a comprendere se il protocollo designato sia stato utile nel migliorare la sintomatologia avvertita dal paziente o se sia o meno necessario apportare ulteriori modifiche alla dieta.

I protocolli per le intolleranze nonchè per le allergie alimentari, saranno ovviamente differenti a seconda dell'intolleranza presentata e correttamente diagnosticata, ossia se intolleranza al lattosio o al glutine, o a seconda dell'allergia alimentare specifica e diagnosticata dal medico allergologo. Il fine di queste diete è l'eliminazione totale dell'alimento o degli alimenti verso il quale il paziente è intollerante o allergico, e che sono causa della sua sintomatologia gastrointestinale o extra-intestinale, come orticaria, dermatite, rash cutanei, cefalea ecc., nonchè di tutte le possibili cross-reazioni tra un alimento e l'altro o tra un alimento e determinati farmaci o integratori assunti, che possono esacerbare la sintomatologia a carico del paziente. Ovviamente ogni dieta di esclusione di un determinato alimento o classe di alimenti, verrà consegnata solo in caso di intolleranze e allergie correttamente diagnosticate con test specifici e validati secondo indicazioni del medico allergologo.

Le diete vegane sono diete che rispecchiano appieno lo stile di vita e l'etica del paziente che decide di approcciarsi a questa alimentazione. Compito del nutrizionista è cercare di fornire al paziente vegano tutti i macronutrienti e micronutrienti necessari dal mondo vegetale e tali da soddisfare le sue esigenze nutrizionali ed energetiche, onde evitare stati carenziali che nel lungo periodo possono risultare pericolosi per la salute. A tal proposito saranno indicati determinati integratori necessari per preservare la salute del paziente e che andranno a coadiuvare l'alimentazione vegana come ad esempio la vitamina D ed il calcio, omega-3, ferro, vitamina B12 ecc. Importante sarà il calcolo del corretto apporto proteico dalle fonti alimentari vegetali poichè dovrà essere in grado di sostenere la massa muscolare del paziente calcolata mediante bioimpedenziometria durante la visita nutrizionale. Per questo motivo, i controlli risulteranno fondamentali per capire se il paziente possa manifestare un calo della massa muscolare o stati carenziali a cui porre subito rimedio migliorando la sua alimentazione e aggiungendo ulteriori integratori specifici. La quota calorica e le grammature nonchè la tipologia di alimenti proposta, sarà ovviamente differente da paziente a paziente a seconda delle sue esigenze specifiche e a seconda del suo fabbisogno energetico.

Le diete vegetariane sono diete che rispecchiano appieno lo stile di vita e l'etica del paziente che decide di approcciarsi a questo tipo di alimentazione. Compito del nutrizionista è cercare di fornire al paziente tutti i macronutrienti e micronutrienti necessari dal mondo vegetale e tali da soddisfare le sue esigenze nutrizionali ed energetiche, onde evitare stati carenziali che nel lungo periodo possono risultare pericolosi per la salute. A tal proposito saranno indicati determinati integratori necessari per preservare la salute del paziente e che andranno a coadiuvare l'alimentazione vegetariana ed ogni sua declinazione, come ad esempio la vitamina D ed il calcio, omega-3, ferro, vitamina B12 ecc. Importante sarà il calcolo del corretto apporto proteico dalle fonti alimentari vegetali poichè dovrà essere in grado di sostenere la massa muscolare del paziente calcolata mediante bioimpedenziometria durante la visita nutrizionale. Per questo motivo, i controlli risulteranno fondamentali per capire se il paziente possa manifestare un calo della massa muscolare o stati carenziali a cui porre subito rimedio migliorando la sua alimentazione e aggiungendo ulteriori integratori specifici. La quota calorica e le grammature nonchè la tipologia di alimenti proposta, sarà ovviamente differente da paziente a paziente a seconda delle sue esigenze specifiche e a seconda del suo fabbisogno energetico.

QUESTA E' UNA PRE CONSULENZA ONLINE ATTA A CONOSCERE IL PAZIENTE E A CONDIVIDERE INSIEME GLI OBIETTIVI. La pre-consulenza online è importante per il paziente affinchè non solo possa esporre quelle che sono le sue esigenze ed i suoi obiettivi in termini nutrizionali ma soprattutto per un fine prettamente conoscitivo col professionista, in modo da avere un confronto diretto e immediato su quella che sarà la prima visita online ed i successivi controlli, il percorso nutrizionale, la tipologia di dieta che potrebbe essere maggiormente idonea, e su quello che sarà il mio supporto durante il percorso stesso. Avere sin da subito delle linee guida, direttive e consigli nutrizionali, è il giusto modo per approcciarsi al concetto di dieta.

La BIA (Body Impedence Assessment) è un esame molto semplice e non invasivo che viene effettuato per l'analisi qualitativa e quantitativa della composizione corporea. In particolare, l'analisi misura l’impedenza – una grandezza elettrica - del corpo umano, in base alle sue capacità di condurre corrente elettrica in funzione della quantità di acqua ed elettroliti presenti. I software dedicati, attraverso algoritmi validati scientificamente, stimano dei dati numerici sull’analisi della composizione corporea tra cui in particolare: •TBW: acqua totale presente nel corpo, calcolata sulla resistenza incluso ECW ossia acqua extra-cellulare e ICW o acqua intra-cellulare; •BCM o ATM: massa cellulare corporea o massa tissutale attiva che rappresenta la parte metabolicamente attiva della massa magra, ossia quella responsabile del metabolismo basale calcolato sempre dal bioimpedenziometro; •FFM: massa libera da grasso, quindi massa magra, costituita principalmente da muscoli, acqua e ossa; •FM: massa grassa, data dal tessuto adiposo; •BCMI: indice di massa cellulare corporea che consente di valutare lo stato nutrizionale e la presenza di sarcopenia (perdita di massa muscolare). Per cui è necessario che tal valore non sia inferiore a 7 nelle donne e a 8 negli uomini; •AF: Angolo di fase. Stima la proporzione tra i volumi intra ed extra-cellulari dei fluidi: in un soggetto sano questo valore varia tra 6°-7°, mentre nelle persone muscolose può anche arrivare a 10°. Valori inferiori a 5° sono associati ad es. ad un accumulo abnorme di fluidi extra-cellulari come nei casi di importante ritenzione idrica o edema. COME SI ESEGUE L’ANALISI? Il paziente si sdraia sul lettino, gli vengono posizionati gli elettrodi su una sola mano e un solo piede, e rimane sdraiato in questa posizione per circa 10 minuti per consentire una buona ridistribuzione dei liquidi corporei. Successivamente viene effettuato l'esame che richiede solo qualche minuto. È però importante che il paziente sia almeno a digiuno da solidi e liquidi da almeno 2-5 ore, e che sia in uno stato di riposo. L’analisi è assolutamente indolore e si esegue da sdraiati. Quindi diffidate dalle bilance bioimpedenziometriche che eseguono l'analisi corporea mentre il paziente è in piedi: non sono strumenti molto efficaci e sensibili. QUANTO E’ IMPORTANTE LA BIA DURANTE LE VISITE COL NUTRIZIONISTA? È importante effettuare l’analisi bioimpedenziometrica sia durante la prima visita che nelle visite di controllo, proprio per essere in grado di valutare, prima e dopo una dieta, cosa accade alla massa grassa e alla massa magra e a tutti i parametri precedentemente citati: è necessario, infatti, che a seguito di una dieta ad esempio dimagrante, vi sia stata una perdita esclusiva di massa grassa e non di massa magra, altrimenti si incorrerebbe nel rischio di massa muscolare, fattore estremamente negativo. E tutto ciò è possibile valutarlo solo con questa analisi.

La BIA (Body Impedence Assessment) è un esame molto semplice e non invasivo che viene effettuato per l'analisi qualitativa e quantitativa della composizione corporea. In particolare, l'analisi misura l’impedenza – una grandezza elettrica - del corpo umano, in base alle sue capacità di condurre corrente elettrica in funzione della quantità di acqua ed elettroliti presenti. I software dedicati, attraverso algoritmi validati scientificamente, stimano dei dati numerici sull’analisi della composizione corporea tra cui in particolare: •TBW: acqua totale presente nel corpo, calcolata sulla resistenza incluso ECW ossia acqua extra-cellulare e ICW o acqua intra-cellulare; •BCM o ATM: massa cellulare corporea o massa tissutale attiva che rappresenta la parte metabolicamente attiva della massa magra, ossia quella responsabile del metabolismo basale calcolato sempre dal bioimpedenziometro; •FFM: massa libera da grasso, quindi massa magra, costituita principalmente da muscoli, acqua e ossa; •FM: massa grassa, data dal tessuto adiposo; •BCMI: indice di massa cellulare corporea che consente di valutare lo stato nutrizionale e la presenza di sarcopenia (perdita di massa muscolare). Per cui è necessario che tal valore non sia inferiore a 7 nelle donne e a 8 negli uomini; •AF: Angolo di fase. Stima la proporzione tra i volumi intra ed extra-cellulari dei fluidi: in un soggetto sano questo valore varia tra 6°-7°, mentre nelle persone muscolose può anche arrivare a 10°. Valori inferiori a 5° sono associati ad es. ad un accumulo abnorme di fluidi extra-cellulari come nei casi di importante ritenzione idrica o edema. COME SI ESEGUE L’ANALISI? Il paziente si sdraia sul lettino, gli vengono posizionati gli elettrodi su una sola mano e un solo piede, e rimane sdraiato in questa posizione per circa 10 minuti per consentire una buona ridistribuzione dei liquidi corporei. Successivamente viene effettuato l'esame che richiede solo qualche minuto. È però importante che il paziente sia almeno a digiuno da solidi e liquidi da almeno 2-5 ore, e che sia in uno stato di riposo. L’analisi è assolutamente indolore e si esegue da sdraiati. Quindi diffidate dalle bilance bioimpedenziometriche che eseguono l'analisi corporea mentre il paziente è in piedi: non sono strumenti molto efficaci e sensibili. QUANTO E’ IMPORTANTE LA BIA DURANTE LE VISITE COL NUTRIZIONISTA? È importante effettuare l’analisi bioimpedenziometrica sia durante la prima visita che nelle visite di controllo, proprio per essere in grado di valutare, prima e dopo una dieta, cosa accade alla massa grassa e alla massa magra e a tutti i parametri precedentemente citati: è necessario, infatti, che a seguito di una dieta ad esempio dimagrante, vi sia stata una perdita esclusiva di massa grassa e non di massa magra, altrimenti si incorrerebbe nel rischio di massa muscolare, fattore estremamente negativo. E tutto ciò è possibile valutarlo solo con questa analisi.

La BIA (Body Impedence Assessment) è un esame molto semplice e non invasivo che viene effettuato per l'analisi qualitativa e quantitativa della composizione corporea. In particolare, l'analisi misura l’impedenza – una grandezza elettrica - del corpo umano, in base alle sue capacità di condurre corrente elettrica in funzione della quantità di acqua ed elettroliti presenti. I software dedicati, attraverso algoritmi validati scientificamente, stimano dei dati numerici sull’analisi della composizione corporea tra cui in particolare: •TBW: acqua totale presente nel corpo, calcolata sulla resistenza incluso ECW ossia acqua extra-cellulare e ICW o acqua intra-cellulare; •BCM o ATM: massa cellulare corporea o massa tissutale attiva che rappresenta la parte metabolicamente attiva della massa magra, ossia quella responsabile del metabolismo basale calcolato sempre dal bioimpedenziometro; •FFM: massa libera da grasso, quindi massa magra, costituita principalmente da muscoli, acqua e ossa; •FM: massa grassa, data dal tessuto adiposo; •BCMI: indice di massa cellulare corporea che consente di valutare lo stato nutrizionale e la presenza di sarcopenia (perdita di massa muscolare). Per cui è necessario che tal valore non sia inferiore a 7 nelle donne e a 8 negli uomini; •AF: Angolo di fase. Stima la proporzione tra i volumi intra ed extra-cellulari dei fluidi: in un soggetto sano questo valore varia tra 6°-7°, mentre nelle persone muscolose può anche arrivare a 10°. Valori inferiori a 5° sono associati ad es. ad un accumulo abnorme di fluidi extra-cellulari come nei casi di importante ritenzione idrica o edema. COME SI ESEGUE L’ANALISI? Il paziente si sdraia sul lettino, gli vengono posizionati gli elettrodi su una sola mano e un solo piede, e rimane sdraiato in questa posizione per circa 10 minuti per consentire una buona ridistribuzione dei liquidi corporei. Successivamente viene effettuato l'esame che richiede solo qualche minuto. È però importante che il paziente sia almeno a digiuno da solidi e liquidi da almeno 2-5 ore, e che sia in uno stato di riposo. L’analisi è assolutamente indolore e si esegue da sdraiati. Quindi diffidate dalle bilance bioimpedenziometriche che eseguono l'analisi corporea mentre il paziente è in piedi: non sono strumenti molto efficaci e sensibili. QUANTO E’ IMPORTANTE LA BIA DURANTE LE VISITE COL NUTRIZIONISTA? È importante effettuare l’analisi bioimpedenziometrica sia durante la prima visita che nelle visite di controllo, proprio per essere in grado di valutare, prima e dopo una dieta, cosa accade alla massa grassa e alla massa magra e a tutti i parametri precedentemente citati: è necessario, infatti, che a seguito di una dieta ad esempio dimagrante, vi sia stata una perdita escl

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